Nascere dovrebbe essere sempre bello

Quella che raccontiamo oggi è una storia molto triste. Per il lavoro che facciamo dovremmo essere abituati, in fondo facciamo progetti per aiutare gli ultimi, i poveri più poveri, i diseredati del mondo, aiutiamo chi senza di noi cadrebbe nell’oblio, nel mondo dei dimenticati. Aiutiamo chi, forse, senza di noi non vivrebbe. Eppure ci sono storie che vanno oltre la miseria, la povertà, storie senza orizzonti cui vorremmo dare una speranza, una meta, perseguendo la quale i protagonisti possano trovare in loro stessi la forza di lottare, una meta che vada oltre gli affetti, ma che, nello stesso tempo, possa permettere a quegli stessi affetti una serena sopravvivenza.
Poco più di un mese fa in un villaggio limitrofo ad Asmara sono nate due belle bambine, Marta e Maria, una decina di giorni fa la mamma ha tentato il suicidio, salvata appena in tempo da chi l’ha soccorsa.
Non è nostro compito giudicare, non è nostro compito indagare sulle motivazioni che spingono una madre con due bambine appena nate a compiere un atto del genere. Nostro compito è, per quanto è nelle nostre possibilità, aiutare una mamma senza risorse economiche, abbandonata dal marito, a crescere due bambine appena nate.
Lo diciamo subito, a scanso di equivoci, se fossero possibili le adozioni, avremmo fatto in modo che le piccole Marta e Maria venissero adottate, ma ciò non è possibile, non ce lo permettono gli accordi internazionali fra l’Italia e l’Eritrea; però questo sarebbe uno di quei casi sui quali avremmo avuto pochi dubbi, soprattutto per la loro sicurezza, la loro incolumità fisica.
Nascere dovrebbe essere bello, chi viene al mondo dovrebbe trovare ad attenderlo il sorriso di chi lo ha generato, di chi, quand’era in grembo, lo ha amato. Per Marta e Maria non è stato così, per loro la vita è iniziata dentro una notte buia con il sole di là da venire, con l’alba ancora lontana.
Possiamo essere noi la loro alba? Il loro orizzonte? Il futuro non possiamo prevederlo, intanto le suore della Congregazione del Buon Samaritano controllano a vista la mamma di Marta e Maria affinché eviti altri tentativi di suicidio, hanno chiesto a noi dell’Associazione Mariam Fraternità- ONLUS di realizzare un progetto che possa garantire il latte alle bambine per almeno 8 mesi, sarebbe, forse, anche per la mamma, una luce in fondo ad un tunnel da inseguire.
Questo mese dalle suore stiamo ricevendo solo richieste di casi urgenti sia da inserire nel nostro programma di sostegno a distanza sia, come in questo caso, per altro. Casi disperati, più disperati del solito. Noi facciamo il possibile , confidando nel vostro buon cuore e sperando che nessuno di voi lettori insegua coloro che vogliono far apparire l’Africa e gli africani come i nostri peggiori nemici: la disperazione a tutte le latitudini del mondo va sempre combattuta.

N-B. : Le foto sono immagini di repertorio non legate all’articolo

