La solidarietà al tempo del Coronavirus

Bambini eritrei

In questi tempi di peste tutto passa in secondo piano. Ci chiedono di restare in casa, di ridurre al minimo i rapporti interpersonali, di non andare al cinema, a teatro, in pizzeria, al ristorante, a messa. Diligenti obbediamo, convinti che se ogni minima azione possa servire ad alzare barriera contro la propagazione del virus essa va fatta.

I media nel nostro esilio casalingo occupano gran parte della nostra giornata, parlano di tutto, di tutti i problemi che l’immobilismo causa: crollo dell’economia, dei commerci, dei trasporti. Nessuno, nessuno sembra ricordarsi di coloro che già quotidianamente dimentica: gli ultimi.

Essi in questo periodo diventano entità ancora più anonime di quanto siano ogni giorno. Se la vita di tutti noi procede navigando a vista, l’anonimato degli ultimi vive in un mondo sommerso, affogato dalla dimenticanza, lasciato alla deriva. Come sempre, più di sempre.

Chi lavora nel mondo solidale, sa bene che la solidarietà è fatta di incontri, di contatti fra persone, fra associazioni, fra gruppi cattolici, fra gruppi di studenti. Non c’è solidarietà senza incontro. Di questo nessuno parla. Questo problema non occupa le pagine dei giornali. Eppure gli ultimi sono sempre lì. Arrancano, cercano di resistere. Ci riusciranno? Riusciranno a superare questa peste?

Noi, noi dell’Associazione Mariam Fraternità- ONLUS che abbiamo il compito ogni giorno di trovare fondi per la Missione Eritrea della Congregazione delle Suore del Buon Samaritano, ad oggi abbiamo solo la rete per far sentire la nostra voce, per dire al mondo che dall’altra parte del mondo ci sono bambini ed adulti che contano sul nostro lavoro per cercare di emanciparsi dalla povertà più povera, per avere la speranza di un domani.

Il nostro è un messaggio nella bottiglia che speriamo venga accolto, venga condiviso: durante la tempesta che stiamo vivendo non dimentichiamo gli ultimi, cerchiamo di essere la loro àncora di salvezza, non dimentichiamo che ora, ancora più di ieri, è il momento di essere solidali verso chi senza di noi non può andare avanti.