I progressi di Mielaher

Miehaler è vita che vuole vivere. Quando sembrava che non ci fossero più speranze di mantenerla in vita, quando sembrava che non riuscissimo a farla venire in Italia per farla operare, lei ha resistito. Giunta in Italia doveva essere operata di urgenza, ma ha dovuto aspettare, pur supportata dallo staff medico del Bambin Gesù, che lei e la mamma guarissero dal Covid19. Dopo un’odissea durata due mesi finalmente è stata operata e ora sta reagendo benissimo all’operazione. Sta già seguendo, infatti, un percorso di riabilitazione neuromotoria.

I medici contano che tutto vada a buon in sei/otto mesi.  Operata al Bambin Gesù sede Gianicolo ora viene seguita dall’Equipe medica al Bambin Gesù con sede a Palidoro. La bambina è stata trasferita perché, finite tutte le operazioni relative alla spina bifida, attraverso dei piccoli tutori si sta cercando di farla camminare normalmente. Vederla sorridere, vederla vivere è ciò che davvero dà senso al nostro essere per l’altro, al nostro chiedere per l’altro.  Ogni volta noi chiediamo, piccoli o grandi che siano, contributi per aiutare i poveri. Diamo loro cibo, li aiutiamo a vestirsi, lottiamo affinché abbiano la dovuta sussistenza che altrimenti non avrebbero da nessuno. Aiutiamo gli ultimi cercando di non farli essere più tali, ma sappiamo benissimo che per un bambino che aiutiamo, nel mondo ce ne sono altri dieci, cento mille e più che andrebbero aiutati. Miehaler guarderà il mondo grazie a noi. Vivrà la sua vita perché ha incontrato Suor Pina, che ha mobilitato noi, che abbiamo mobilitato la Fondazione del Dott. Domenico Tulino, che si è rivolta al Bambin Gesù.

 

Un mondo d’amore che Miehaler quando sarà grande forse nemmeno ricorderà, ma senza il quale niente della sua vita futura sarebbe potuto essere. Noi vorremmo che anche con tutti i poveri che aiutiamo nascesse questo circolo virtuoso, ma la povertà è intangibile, da soli non possiamo sconfiggerla; è un problema di tutti e tutti potremmo risolverla interessandoci  solo un po’ di più di chi è meno fortunato di noi.