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Adozioni a distanza 2016- Regala un sorriso: La storia di Amaniel scheda 1555/B

 

Il piccolo Amaniel da più di un mese è ancora alla ricerca di un aiuto. Ripubblichiamo la sua storia sperando che qualcuno di buon cuore possa contattarci.

Amaniel è un bambino di 11 anni, con quattro fratellini più piccoli. Il padre ha abbandonato la famiglia ed è disperso, non si hanno più notizie di lui. Amaniel, i fratellini e la sua mamma, vivono in un villaggio a 50 chilometri da Asmara. mangiano di ciò che parenti ed amici giorno dopo giorno riescono a fare avere loro. Non hanno altro. La mamma non lavora e, per giunta, le rare volte che le capita di lavorare, non sa dove lasciare i figli. I bambini sono tutti in età scolare. Il sostegno a distanza servirebbe alla famiglia di Amaniel sia per permettergli di sopravvivere, sia per fare in modo che tutti vadano a scuola e, magari, imparino un mestiere che potrà essere loro utile in futuro.

Speriamo che Amaniel trovi presto una famiglia che lo sostenga a distanza, in fondo non ci vuole molto: 26 euro al mese.

Campagna Sostegno a distanza 2016

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Perché è nata la nostra “Casa degli Angeli”

Nonostante i progressi scientifici l’HIV resta un enorme problema sanitario. Spesso, il nostro metro di valutazione nel giudicare chi è malato di HIV, malattia meglio conosciuta come AIDS, è condizionato dalla percezione che tutti gli occidentali hanno di questa patologia. Il più delle volte noi colleghiamo l’AIDS alla promiscuità sessuale, ad un edonismo umano vissuto al di fuori delle regole e nell’assenza totale di qualsiasi percorso spirituale. Il più delle volte i nostri sono pregiudizi. Non riusciamo a compenetrarci nelle altrui debolezze umane, non riusciamo a capirle, comprenderle, accettarle. Dando un giudizio generale non riusciamo a discernere i singoli casi. Non siamo capaci di guardare il singolo individuo, di capirlo e di accettarlo cristianamente. Formato il pregiudizio non riusciamo ad uscirne, esso diventa quasi una nostra categoria mentale. Cosicché ogniqualvolta veniamo a contatto con un malato di AIDS lo colleghiamo, più di ogni altra cosa, ad una vita vissuta senza punti fermi. Non siamo in grado di capire che, finché non si trova un rimedio alla malattia, gli uomini e le donne che ne soffrono attraversano la vita con una fine segnata, con la morte che incombe su di loro come una spada di Damocle. Da buoni cristiani dovremmo riuscire ad indirizzare il loro cammino, accompagnandoli, cercando di orientare la loro vita su un sentiero di fede. In Africa l’AIDS si sviluppa e dilaga per motivi che niente hanno a che fare con l’edonismo, anzi è l’ennesimo flagello che il popolo africano deve sopportare per colpa della fame, della povertà, dell’indigenza. Non deve essere facile per delle mamme vendere il proprio corpo per sfamare i figli; ancora più difficile per le mamme deve essere vendere il corpo delle proprie figlie per sfamare tutta la famiglia. Questo accade. Accade perché noi occidentali in Africa quando andiamo per commercio, andiamo con le tasche piene di soldi. Accade perché al cambio quello che per noi è solo un esiguo gruzzoletto per gli abitanti del posto è un vero tesoro. Accade perché la disperazione spesso è più forte di qualsiasi proposito di buona volontà; perché quando non sai dove sbattere la testa per poter sfamare chi ami, per sopravvivere, ogni cosa, anche la meno lecita, ti sembra la più giusta. Per ovvi motivi nello scrivere questo articolo non racconteremo una storia, non daremo un volto, un nome, un corpo, un sorriso, a persone che, ad Asmara,  in collaborazione con le Suore del Buon Samaritano stiamo cercando di aiutare ogni giorno, dando loro assistenza materiale e spirituale. Per loro ad Asmara da anni abbiamo dato vita , con i vostri contributi e le vostre donazioni, a una casa/famiglia che abbiamo chiamato la Casa degli Angeli con bambini malati di AIDS. Ci auguriamo che un giorno non lontano potremmo riuscire a creare per loro anche un centro di assistenza sanitaria, confidando che a breve tempo si possa riuscire a sconfiggere del tutto una malattia che ormai, per mortalità, in Africa è una vera e propria piaga.

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Il sorriso come un arcobaleno dopo la tempesta

Se in modo astratto dovessimo descrivere il motivo per il quale lavoriamo, per il quale ci impegniamo ogni giorno, non potremmo far altro che dire che, in fondo, lavoriamo per un sorriso. Gli smile, tanto di moda, nelle nostre conversazioni WhatsApp, sono il motore della nostra attività. Il sostegno a distanza, gli asili, le case-famiglia, tutti i progetti che giorno per giorno si realizzano ad Asmara, hanno un unico scopo: alleviare le sofferenze di un popolo,  far nascere il sorriso sul volto di bambini,  bambine e adulti che vivono nel disagio.  E’ questa l’essenza del nostro lavoro.

Per noi il sorriso di un bambino è come un arcobaleno dopo la tempesta, è la speranza di un domani migliore sul quale investire.

E’ bello sapere di non essere soli, è bello sapere che noi tutti, anche voi che ci aiutate, che rendete possibile la realizzazione dei progetti ad Asmara, siamo un’intera comunità a servizio di un sorriso: quello dei bambini.

 

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Il nostro compito? Dar voce alle grida di aiuto… le nostre case-famglia

Quando si decide di aiutare il prossimo, di dedicare la propria vita al prossimo, di una cosa si è certi: il proprio lavoro non avrà mai fine. Il prossimo è colui che ti sta a fianco, ma anche colui che non conosci, che sta a mille miglia lontano da te, se hanno bisogno di aiuto ad entrambi devi dare la tua disponibilità, il tuo appoggio. Non puoi far finta di non sentire. Non puoi far finta di non guardare. Non puoi nasconderti dietro una coltre di ipocrisia.

L’opera delle Suore del Buon Samaritano ad Asmara ha un “carisma” pratico. Nasce e si sviluppa incontrando le necessità giorno per giorno, quelle che nascono dalla povertà e dalla fame.

La povertà ha più facce, spesso non basta il sostegno a distanza per risolvere i problemi ed allora bisogna trovare altre soluzioni.  Ad Asmara le suore hanno fatto nascere e gestiscono quattro case-famiglia, nate per rispondere ad esigenze diverse. A Gheza Beranu c’è la prima delle case-famiglia, lì dal 1980 vengono ospitati, nutriti e istruiti bambini orfani trovati per strada o affidati alle suore da altri istituti o affidati a loro da famiglie numerose che non riescono a sfamarli. A Maite Menai c’è la seconda delle quattro case-famiglia, in essa convivono ragazze tolte dalla strada e bambini orfani.

Altre due case-famiglia sono di più recente istituzione e sono state realizzate per rispondere ad uno dei più grandi problemi che sta dilaniando l’Africa: l’AIDS. Una casa detta la Casa degli Angeli raccoglie, cura e assiste 24 ore su 24 7 bambini orfani e sieropositivi. La quarta casa è realizzata presso il carcere femminile di Asmara ospita 5 ragazze di 16 anni risultate essere sieropositive.

Le case-famiglia hanno un costo quotidiano. A chi le abita viene data la possibilità di condurre una vita quanto più possibile “normale”, i bambini vengono mandati a scuola, di pomeriggio si controlla che abbiano fatti i compiti, di sera, dopo cena, si permette loro di guardare mezz’ora di televisione per poi metterli a letto. La normalità, in fondo, è fatta di piccole cose. Le Suore del Buon Samaritano non hanno un progetto specifico per finanziare le case-famiglia, sanno che non possono chiudere gli occhi davanti ai problemi che incontrano e si danno da fare per risolverli. Anno per anno esse sono finanziate dalla vostra buona volontà, dal vostro buon cuore e dalla Provvidenza.

Il nostro compito, quello dell’Associazione Mariam Fraternità,  è di dar voce ai problemi di chi abbiamo deciso essere il nostro prossimo. Compito di tutti noi è il non nascondere la testa nella sabbia sapendo che con il nostro poco si potrebbero risolvere molti problemi.

Finanzia le nostre Case-famiglia 

La Congregazione delle Suore del Buon Samaritano ha in corso da circa trenta anni un´intensa attività di assistenza e di sostegno a favore dei poveri di Asmara e di alcuni villaggi limitrofi.

Strutture

Asmara

  • Casa Famiglia a Gheza Beranu (casa di luce) con due mamme, sette ragazze e quindici bambini.
  • Casa Famiglia a Maite Menai con una mamma, dodici ragazze, nove bambini.
  • Casa Famiglia presso il carcere femminile di Asmara (le suore si prendono cura dei bamibini delle detenute. Il loro numero varia a seconda delle esigenze)
  • Casa Degli Angeli che ospita bambini sieropositivi.

Come Aiutarci

La donazione è libera e puoi contribuire con una tua quota parte.
Se vuoi sostenere questo progetto, compila il modulo che troverai online. Oppure contattaci telefonicamente al numero: +39 0818244999.

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Campagna 5X1000 2016

 

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