Goitom: un’amicizia che dura da più di 30 anni
Era il 1986 quando vedemmo per la prima volta Goitom: era un ragazzino, era ospite dell’attuale presidente dell’Associazione Mariam Fraternità- ONLUS, che a quei tempi iniziava ad organizzare tramite la parrocchia dei container alimentari per la missione eritrea diretta dalla sorella: Suor Pina. Goitom era uno dei primi ragazzi eritrei a venire a Baiano, luogo della nostra residenza. Oltre al sorriso quello che ci colpì di Goitom era che non aveva entrambe le braccia dal gomito in giù: gliele avevano tagliate per vendetta.
Forse sarebbe interessante raccontare a chi legge il perché Goitom si trovasse a vivere senza braccia, ma Goitom, ancora oggi, non ne parla mai volentieri, quindi per rispettare la sua volontà sorvoleremo questa parte del racconto. Noi Goitom lo abbiamo conosciuto senza braccia e da lì inizieremo il nostro racconto.
Tutti quelli che lo hanno conosciuto nel 1986 ricordano che con quei due moncherini riusciva a fare tutto e mentre lo guardavamo tutti noi prendevamo coscienza davvero di cosa significasse una diversa abilità; noi non saremmo mai riusciti a fare, non avendo le braccia, quello che Goitom faceva benissimo.
Nel 1986 si trovava in Italia per vedere se poteva mettersi delle protesi, era la sua prima visita in Italia, Paese che dopo anni sarebbe diventata la sua seconda Patria. Andiamo con ordine
Goitom così, oggi, racconta la sua storia: <<Avevo 6 o 7 anni quando ho perso le mani, la Croce Rossa mi trasferì dall’Etiopia ad Asmara. Qui, in ospedale, conobbi Pina. Mi ricordo che la prima volta che ci siamo incontrati mi ha preso in braccio, mi coccolava, mi faceva giocare. Quel giorno abbiamo giocato 4-5 ore. Appena Pina lasciò l’ospedale io ero disperato, piangevo. Ho pianto per una settimana L’ospedale contattò Pina che venne e mi portò a vivere con sé. Nel 1986 mi mandò in Italia per farmi fare delle protesi migliori di quelle che avevo.>>
Goitom, chiaramente ricorda la sua storia dal proprio punto di vista, Suor Pina ricorda che da quando lo conobbe in ospedale subito si diede da fare per fare tutti i documenti necessari per adottarlo e per ospitarlo nell’unica casa-famiglia a cui a quei tempi, aveva dato vita.
Venuto in Italia, la vita di Goitom cambia anche grazie all’interessamento di un altro fratello di Suor Pina, il compianto dott. Domenico Tulino, che si appassiona al suo caso e decide di seguirlo nel tempo e di prenderlo sotto la propria protezione.
Negli anni della sua adolescenza Goitom è venuto più volte in Italia per sostituire le protesi, finché un giorno, diventato grande si trasferisce definitivamente nel nostro Paese trovando lavoro regolare come guardiano di un cantiere per una ditta edile romana.
Da allora Goitom vive nei pressi di Roma, si è sposato, ha un bellissimo bambino. E’ sempre presente in ogni raduno che facciamo. E’ sempre disposto ad aiutare le nostre attività. Si rende sempre disponibile ogni volta che ci serve qqualcuno che ci faccia da intermediario con la comunità eritrea o altro.
In fondo noi e Goitom siamo cresciuti insieme, abbiamo condiviso tutte le tappe della Missione della Congregazione delle Suore del Buon Samaritano ad Asmara. Questo è uno dei grandi vantaggi a lavorare esclusivamente per aiutare un’unica Missione: quasi sempre con le persone si ha una conoscenza diretta.
A Goitom facciamo i nostri migliori in bocca al lupo per il futuro.

Foto: Goitom con Suor Pina e il Presidende dell’Associazione Mariam Fraternità- ONLUS




