Michelangelo, una lezione: l’Accoglienza
Nel Giudizio Universale di Michelangelo, l’Artista descrive in modo oltremodo perfetto il dovere dell’Uomo. Chi è vicino a Gesù che ascende al Cielo gode della sua Luce e si nutre della Sua immagine, chi è più lontano cerca di avvicinarvisi. Un particolare del Giudizio Universale descrive il compito perfetto del cristiano: finché non si è a terra, finché non si è lontani dalla Grazia di Dio, finché non si è all’Inferno, ogni uomo, ogni anima che sosta sulle nuvole, cerca di trarre a sé l’uomo che è agli strati inferiori, cerca di attirarlo verso la Grazia Divina, cerca di essere solidale con lui perché lo riconosce simile a se stesso. Nello stesso affresco solo Caronte, in basso a destra, cerca di estromettere dalla propria barca le anime condannate eternamente all’Inferno per non permettere loro di oltrepassare lo Stige, per non permettere loro di fuggire ad una condanna che Dio ha inflitto alle loro anime per una vita condotta in modo dissipato. È proprio la difesa dei nostri valori, la difesa in tutto ciò che crediamo che deve costringerci a non farci diventare, rispetto agli odierni migranti, dei moderni Caronte. Non abbiamo il diritto-dovere di cacciare chicchessia, abbiamo il diritto-dovere di cercare di accogliere quante più persone possibili; impegnando tutte le nostre forze per far sì che si viva insieme in un mondo di regole condivise. Sperando e confidando che un giorno non lontano ognuno viva felicemente e liberamente il proprio luogo di nascita, la propria terra, la propria nazione.
(Foto: Michelangelo, Giudizio Universale- Cappella Sistina)