Le Suore del Buon Samaritano

Guardare una quercia millenaria è sempre uno spettacolo agli occhi dell’uomo. Osservandola si capisce il certosino lavoro della Natura, che con tutta se stessa, acqua vento pioggia sole, ha reso possibile il miracolo che si staglia, immobile, davanti ai nostri occhi. Il miracolo della vita di un uomo o di una donna non può essere osservato nello stesso modo: rimanendo immobili. Esso è dato dalla conoscenza che si ha dell’altro/a, dalle azioni fatte, da ciò che dell’altro/a rimarrà per sempre. Più di 40 anni di vita per un essere umano possono essere ben paragonabili a gran parte della vita di una quercia millenaria. Sono più di 40 anni che Suor Pina Tulino vive ad Asmara, ed è il suo lavoro la testimonianza della sua vita. Molti sono i semi della sua opera che hanno dato frutti. Uno di questi è sicuramente quello di aver dato vita alla Congregazione delle Suore del Buon Samaritano nata nel 1989 per rispondere ulteriormente alle esigenze dei poveri dell’Eritrea. Ora le suore, dopo 26 anni, sono ben 35 e tutte sono coinvolte nel lavoro della missione, Il loro carisma è aiutare i poveri più poveri offrendo loro assistenza sociale e spirituale. La loro formazione è tesa a garantire la dignità umana ai poveri partecipando a progetti che mirino ad inserirli, per quanto ciò sia possibile, in percorsi lavorativi che li renda autonomi da qualsiasi aiuto. Le suore sono dislocate nelle varie attività presenti ad Asmara e dintorni: 5 suore sono ad Himberti, 5 a Maiedaga, 3 a Maitemenai, 4 nella Casa degli Angeli (casa-famiglia dove vi sono bambini serio positivi), 2 nella Casa degli aspiranti, 3 a Kidane Mehret, 3 a Gheza Beranu, 7 nel noviziato di Betania House, 3 a Zezerat (Bietel House).Una volta al mese si riuniscono per un incontro spirituale comunitario. Le loro giornate sono molto piene, iniziano di mattina presto con un incontro di preghiera, poi ogni suora affronta la giornata svolgendo il rispettivo compito che spesso corrisponde a mandare avanti intere case-famiglie in genere composte da mamme intente ad accudire i figli, da ragazze da inserire nel contesto socio-culturale-economico della città o del villaggio in cui si vive, bambini da mandare a scuola e da accudire per tutta la giornata,magari controllando se abbiano fatto o meno i compitini assegnati loro per il giorno dopo. La loro giornata finisce generalmente con l’ascolto della Santa Messa e con ulteriore momento di preghiera insieme a tutti gli abitanti delle rispettive case-famiglia. Nei momenti in cui non hanno grandi impegni nelle rispettive case, le suore escono per le strade di Asmara o dei villaggi per fare visita ai poveri, per portare loro conforto. Il nostro lavoro, il lavoro dell’Associazione Mariam Fraternità-ONLUS- non potrebbe essere svolto senza l’aiuto delle suore, sono la parte operativa dei nostri sforzi nel raccogliere fondi in Occidente. Sono loro che ci fanno conoscere i bisogni di un intero popolo, le loro necessità. Tutte le 35 suore sono eritree, parlano il tigrino, conoscono l’inglese. Le Suore della Congregazione del Buon Samaritano fanno parte del popolo eritreo, sono parte integrante di esso. Forse sarebbe stato più facile costruire mattone dopo mattone una comunità religiosa fatta di suore che avessero scelto di essere missionarie in un Paese lontano dal loro Paese di origine, sarebbe stato più facile perché si sarebbe avuto un carisma condiviso con una formazione spirituale di matrice esclusivamente occidentale, si è scelta la strada più difficile, quella che nel tempo, si spera, darà i migliori frutti. Forse è questa la forza della quercia: sapersi radicare con tutta se stessa nella terra che occupa, essere la terra, lavorare e crescere all’unisono con essa e per essa.

Le Suore del Buon Samaritano

(Foto: suor Pina, al centro, con alcune delle Suore della Congregazione del Buon Samaritano)