Crescere con il sostegno a distanza; tstimonianza

Abbiamo ricevuto, tempo fa, la lettera di una ragazza eritrea cresciuta grazie al sostegno a distanza, la pubblichiamo:

Mi chiamo Salamawit Kebedom. Sono nata ad Asmara, capitale dell’Eritrea, il 22 aprile 1988. Sono crescita con mia madre. Ho una sorella e un fratello. Quando avevo dieci anni improvvisamente mia madre si ammalò.

Io non riuscivo a capire la natura del male. Dopo la morte di mia madre, la mia crescita educativa continuò grazie a Dio, a Suor Pina a Padre Giosigian e a mamma Franca (la signora italiana che mi ha adottato a distanza).

Ricordo di essere stata una brava studentessa. A quattordici anni iniziai a pormi delle domande sull’identità di mio padre: Chi era? Com’era fatto? Dov’era? Iniziai a cercare le risposte alle mie domande. Anche mia sorella aveva i miei stessi dubbi. Non potevamo chiedere a mia mamma perché già era molto malata.

Mentre ero tormentata da queste domande continuavo a studiare.

A differenza di mia sorella e di mio fratello io ero sfortunata perché loro almeno lo avevano conosciuto e sapevano com’era fatto. In quel periodo Dio vegliava su di me, vinsi un premio nella mia scuola.

Il problema non era solo l’identità di mio padre, ma anche l’essere povera.  Mia madre non aveva nulla. Io ho lottato per vivere. Mi sono battuta.

C’era il problema della Carta d’Identità. Grazie alle preghiere e all’Onnipotenza di Dio tutto si risolse.

Finita la scuola dovevo andare a Sawa sia per il servizio militare sia per continuare gli studi. Chiesi aiuto a Suor Pina che mi comprò tutte le cose necessarie. Suor Pina mi è stata sempre vicina ascoltandomi, aiutandomi economicamente e per molto altro. Che Dio protegga Suor Pina!

Finita la scuola militare, feci l’esami di immatricolazione per iscrivermi all’Università di Asmara. Grazie a Dio lo superai. Ero felice, ma avevo il problema di dove abitare. La casa dove abitavo prima con mia sorella era occupata perché nel frattempo mia sorella si era sposata ed aveva avuto dei figli. Tutti vivevano in un’unica stanza e quindi lì non avrei potuto dormire.

Mio fratello abitava in una stanza piccolissima, nonostante ciò mi diede il permesso di abitare con lui finché non avessi finito gli studi. Però, finito il primo anno di Università mi disse: <<Trovati un’altra stanza, io voglio vivere da solo!>>. Lo pregai di farmi rimanere, ma non ci fu verso.

Dio risolse i miei problemi inerenti alla casa: in quel periodo il Governo creò il Malhole College per gli studenti iscritti alla Facoltà di Business ed Economia, così io, a spese del Governo, andai a vivere al Malhole College.

Questo mi diede un po’ di tranquillità. Sono stata lì per due anni vivendo con i miei colleghi.

Finiti gli studi ho lavorato per il Governo come insegnante d’inglese con un normale stipendio. In quegli anni che lavoravo per la Pubblica Amministrazione vivevo presso una famiglia ad Asmara.

Dopo la laurea non ho trovato un lavoro adeguato ai miei titoli di studio.

Sto insegnando da più di 5 anni ed in tutto questo periodo ho sempre continuato ad aiutare Suor Pina.

Faccio l’insegnante dal 2009 e solo ora ho avuto l’opportunità, con l’aiuto di Suor Pina che mi ha aiutato a coprire le spese, di prendere in affitto una casa. Ora vivo sola nel mio appartamento in Asmara. Ho 28 anni ed ancora chiedo aiuto a Suor Pina. Non ho parole che possano descrivere la mia gratitudine per lei. Dio la Benedica! Anche il mio futuro è nelle mani di Dio.

(ndr: lettera scritta in inglese, traduzione a cura dell’Associazione Mariam Fraternità– ONLUS)

Salamwit oggi

(foto: Salawit oggi)