Perché chiediamo un incontro…

Nei primi anni del nostro lavoro avevamo timore di proporci presso terzi, ci sembrava di comportarci come quei rappresentanti che avevano un prodotto da “vendere” ed il nostro prodotto era la povertà. Per molti anni abbiamo avuto questa resistenza morale e ci siamo accontentati di crescere poco alla volta, in maniera quasi millesimale, grazie ad amici che conoscevano il nostro lavoro, che conoscevano il lavoro di Suor Pina e delle Suore della Congregazione del Buon Samaritano ad Asmara. Eppure occasioni per farsi pubblicità ne avevamo, non foss’altro che l’Agenzia delle Entrate da anni ci riconosceva l’accesso al 5X1000. Non c’era niente da fare, le nostre resistenze etiche ad attuare qualsiasi forma di pubblicità all’associazione erano più forti. Poi, qualche anno fa, al ritorno dall’Africa, al nostro Presidente fu richiesto un incontro con una comunità parrocchiale, ci chiesero un intervento durante l’omelia per raccontare la nostra esperienza. Fummo felici dell’invito e ci impegnammo molto per prepararlo con tanto di presentazione power point. Dopo averla fatta, dopo aver parlato della nostra esperienza durante la messa domenicale, alla fine della funzione religiosa, fummo fermati da diverse persone che volevano approfondire la nostra conoscenza, volevano sapere cosa facevamo, volevano contribuire con piccole cifre ad aiutarci. Sembrerà strano, ma è stata quella esperienza a farci capire la differenza fra il farsi pubblicità e il condividere l’esperienza che è, in fondo, tessere rapporti umani nuovi che arricchiscono tutti, soprattutto noi. Da allora invogliamo quanto più possibile gli incontri, li cerchiamo, li “provochiamo”, siamo felici di farli, di farci conoscere da quante più persone possibili, siamo felici di condividere le nostre esperienze di aiuto ad un popolo, quello eritreo.

Incontro con le parrocchie

Foto Archivio Associazione Mariam Fraternità- ONLUS